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14 Ott 2022

Nel momento in cui bisogna accendere un mutuo e scegliere tra tasso fisso o variabile è importante considerare tutti i vantaggi e gli svantaggi. Vediamo come orientarsi e fare la scelta migliore.

Tasso fisso

Con il tasso fisso, il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo.

Il vantaggio è dato dal fatto che fin dal momento della firma del contratto si conoscono gli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire.

Lo svantaggio sta nel fatto che non è possibile sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato che dovessero verificarsi nel tempo e che per questo tipo di tasso l’intermediario potrebbe applicare condizioni più onerose rispetto al mutuo a tasso variabile.

Tasso variabile

Con il mutuo a tasso variabile il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza perché segue le oscillazioni di un parametro di riferimento, di solito stabilito sui mercati monetari e finanziari.

Il vantaggio è dato dal fatto che il tasso è sempre in linea con l’andamento del mercato e può rivelarsi particolarmente conveniente.

Lo svantaggio sta nel fatto che, in base alle oscillazioni del parametro di riferimento, le rate possono aumentare.

Tasso variabile con Cap

Un’alternativa è rappresentata dal mutuo a tasso variabile con Cap. Il mutuo a tasso variabile con Cap è un mutuo il cui tasso di interesse varia in base all’andamento del parametro di riferimento, che è l’Euribor, ma senza poter superare una soglia prefissata, ossia il Cap, che determina l’importo massimo delle rate. Il tetto massimo, oltre il quale il tasso non può salire, viene fissato all’atto della firma del contratto.

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